La donna è mobile 2017 - 2018

Relazioni

Da Settembre 2017 a Ottobre 2018 si sono svolte le prove per l’allestimento dello spettacolo “La Donna è Mobile” edizione 2017/2018, Coreografia e Regia di Fabrizio Manachini, allestito per la Toscana

Lo stesso cast Toscano ha preso precedentemente parte, nell’A.A. 2016/2017 allo spettacolo “Fuoco alla Guerra” ha debuttato la prima volta il 19 Giugno 2017, Teatro Solvay, Rosignano, Livorno anche grazie al prezioso sostegno di Solvay Chimica Italia S.p.A. Ha poi proseguito in diverse città italiane (si veda la scheda sotto la home page del sito www.fondazione.it)

Inoltre lo stesso spettacolo è stato poi allestito in Lombardia, A.A. 2017/2018, chiesto in esclusiva da A.I.D.A. Associazione Insegnanti Danza Accademia diplomati presso il Teatro alla Scala di Milano, ed ha debuttato Domenica 6 Maggio 2018, ore 21, Teatro Trivulzio, Piazza Risorgimento 19, Melzo, Milano, Con i ragazzi delle Borse di Studio 2017/2018 e l’intero ricavato è andato a sostegno “1 Mq di felicità” campagna di raccolta fondi per l’acquisto di Casa Filippide, Cassina De’ Pecchi, Milano.
“Fuoco alla Guerra”, compreso l’A.A. 2017/2018 è stato allestito 3 volte con ragazzi provenienti da: Rosignano (Livorno), Cecina (Livorno), Pontedera (Pisa), Massa, Livorno, Milano, Brescia, Mantova, Parma, Bergamo per un totale di circa 60 interpreti (ballerini, cantanti, attori e musicisti) divisi su 3 produzioni diverse.

Le prossime audizioni saranno il 27 Gennaio 2019, termine iscrizioni 18 Dicembre 2018, se vuoi candidarti fallo il prima possibile: info@fondazionea.it

Gli interpreti dello spettacolo “Fuoco alla Guerra”, che è stato il Primo Progetto ufficiale della Fondazione A, costituita in Giugno 2016, sono ragazzi di età compresa fra i dodici ed i diciotto anni, per esigenze narrative e drammaturgiche vi sono alcuni personaggi adulti.

Tutti gli interpreti provengono da ottime scuole di danza in questo caso tutte associate ad A.I.D.A. (Associazione Insegnanti di Danza Accademia diplomati presso il Teatro alla Scala di Milano) che ha chiesto il Progetto della Fondazione A in esclusiva per la città di Milano
Tutti noi della Fondazione abbiamo notato molti miglioramenti tecnici su tutti gli interpreti durante il corso dell’anno, e questo lo si deve principalmente ad i loro insegnanti di danza in quanto il lavoro che svolgono con la nostra Fondazione verte soprattutto sulla parte artistica, interpretativa, e di formazione professionale a tutto tondo e tutto ciò è reso possibile solo se supportato da un’ottima tecnica ballettistica proprio come richiesto a dei professionisti adulti in sede di audizione.

Gli interpreti sono stati scelti fra circa 150 candidati, precedentemente segnalati dalle Direttrici delle scuole di danza che hanno chiesto di partecipare al progetto, per meriti tecnici, affidabilità, costanza e con forti motivazioni.
Attraverso quattro audizioni ne sono stati scelti 27, sapendo perfettamente che un terzo di loro non avrebbe superato il primo quadrimestre di prove: solo 17, grazie al loro splendido lavoro, sono arrivati al debutto.
Debutto che per molti di loro non è un punto di arrivo, ma di partenza! Molti di loro, infatti, hanno ottenuto la Borsa di Studio per A.A. 2018/2019, sempre in forma totalmente gratuita.

Le relazioni che seguono sono state scritte da tutti loro e, per mantenerne intatta la freschezza della loro giovane età, non sono state modificate in nessun modo.
Molti di loro, oltre a sottolineare la loro crescita artistica e tecnica ed il forte aspetto socializzante, hanno evidenziato l’acquisizione della capacità di prendere impegni a lunga scadenza e rispettarli nel rispetto degli altri e nel rispetto di se stessi: questo e il nostro risultato più importante!
Tutti i ragazzi scelti per il cast si sono trovati per la prima volta ad interpretare un intero spettacolo professionale: questo ha comportato il dover apprendere le tecniche interpretative che permettessero loro di “saltare” da un personaggio all’altro in pochi minuti, personaggi che spesso si trovavano agli antipoti. Abituati a prendere parte a situazioni di saggio/spettacolo dove si trovavano ad essere coinvolti solo in alcune coreografie, all’inizio hanno dovuto superare grandi difficoltà proprio per l’impostazione professionale dove le varie tecniche di danza costituiscono il solo apparato di “testo”, pur avendo un’ottima preparazione tecnica.
Di seguito riportiamo le relazioni di tutti loro che, pur avendo partecipato allo stesso allestimento, hanno avuto sensazioni molto diverse.

Fabrizio Manachini, Direttore Artistico Fondazione A

  • Per sapere cosa ha provato chi ha vissuto lo spettacolo dall’esterno, cioè gli spettatori, vi rimandiamo alle recensioni scritte direttamente dagli spettatori!

 

Alessia Rizzo, 17 anni, Ballerina e Attrice, 2018
Vincitrice Borse di Studio A.A. 2016/2017 e 2017/2018

Arrivati alla fine di questo anno ripenso all’esperienza vissuta con davvero grande gioia. Personalmente credo che fin dall’inizio io abbia affrontato il percorso in maniera differente rispetto all’anno scorso, forse con un po’ più di consapevolezza raggiunta nel corso di un anno in cui affrontavamo per la prima volta nuove emozioni e sensazioni forti, che ci hanno arricchite moltissimo. Essendo il secondo anno per me, mi sono sentita più cosciente di ciò che affrontavo e di ciò da cui partivo, conoscevo già il tipo di lavoro che avremmo affrontato e mi sono approcciata al percorso con maggiore maturità. Per questo motivo penso che cominciare l’anno in modo diverso mi abbia permesso anche di cogliere nuove sottigliezze e nuove sfumature del percorso, crescendo piano piano sempre di più e su aspetti nuovi che l’anno prima magari erano stati frenati dal timore della novità e dall’ambiente del tutto nuovo per tutte. Ho cominciato l’anno con una serenità diversa, conoscevo l’insegnante (il Coreografo/Regista n.d.r.), sapevo le sue richieste e ciò a cui fa da sempre molta attenzione, ero a conoscenza del tipo di impegno, della serietà necessaria e dell’organizzazione di cui tener conto enormemente, e grazie a questo sono riuscita ad impegnarmi per dare il mio massimo, maggiormente consapevole delle mie capacità ma soprattutto più determinata a raggiungere obiettivi e soddisfazioni. Onestamente ammetto che sia stato un anno davvero tosto, in cui gli ostacoli si sono messi di mezzo anche nella maniera più impensabile, ma nonostante questo, guardandoci da fuori, posso dire di essere proprio orgogliosa di come abbiamo reagito tutte insieme, superando qualunque inconveniente, con l’aiuto fondamentale del direttore artistico. Il debutto è stato un trionfo di emozioni e con sincerità dico che per quanto la danza in sé mi riempia e mi appassioni, questa occasione mi ha commosso davvero in modo diverso, perché mai come questa volta mi ero sentita su un palcoscenico. È stato emozionante, coinvolgente, soddisfacente, gratificante al massimo, “sacrificoso”, ma mai al punto da sconfortarsi bensì sempre tanto forte da spingermi a non mollare un secondo. Lo spettacolo è stato eccezionale, perfetto in ogni dettaglio e studiato al millesimo per risultare un’esplosione, e di questo ringrazio enormemente Fabrizio Manachini per la fermezza e professionalità con cui ha gestito tutto quanto, senza trascurare neanche una sfumatura.
In questo anno ho capito ancora di più quanto sia importante la determinazione, quanto sia importante la passione che mettiamo in ciò che si fa per mostrarci al meglio ed esprimere noi stessi, ma soprattutto ho capito appieno che qualunque sacrificio viene sempre ripagato dalla soddisfazione e dalla gioia.

 

Alice Foschi, 13 anni, Ballerina e Attrice, 2018
Far parte del cast di "La Donna è Mobile" è stata un’esperienza che mi ha segnata molto, mi ha fatto capire che con l'impegno e la serietà possiamo raggiungere livelli altissimi e grandi soddisfazioni. Alla fine di questo percorso mi sento migliorata sia sull'espressività e sia sull'interpretazione.

 

Aurora Mento, 15 anni, Ballerina e Attrice, 2018
Vincitrice Borse di Studio A.A. 2016/2017 e 2017/2018

È ormai è dal Settembre 2016 che partecipo a questo progetto, e di mese in mese mi accorgo di quanto sia unico. Questo è il secondo anno che fortunatamente ho occasione di partecipare agli allestimenti della Fondazione A, e trovo che il percorso che ha formato in ognuna delle interpreti, e parlo anche di me stessa, sia meraviglioso. La danza in sé è un’arte sublime che amalgamata alla recitazione, ne esce fuori un mondo di meraviglia, stupore, risate, e pianti. Questo è stato un anno molto impegnativo, non solo per la difficoltà dell'interpretazione, perché per far commuovere il pubblico non ci vuole tanto, ma per quanto riguarda le risate, è un po' più difficile. L'anno faticoso è dovuto in gran parte grazie alla non professionalità delle persone che vi partecipavano (gli interpreti che hanno rinunciato durante l’allestimento n.d.r.), ma che hanno deciso di lasciare un opportunità così importante. Riuscire a ricoprire tutti i “buchi” (gergo teatrale n.d.r.) che vi hanno lasciato non solo nei balletti, ma anche nelle parti recitative è stata abbastanza dura, ma noi insieme ce l'abbiamo fatta. Lo spettacolo che mi è piaciuto di più è stato "La Donna è Mobile" (rispetto a “Fuoco alla Guerra” n.d.r.), sentire le risate e gli applausi del pubblico mi emozionava dandomi la spinta e l'adrenalina per ballare. Sfortunatamente durante due o più prove sono stata a riposo, chiaramente partecipando ma non potendo ballare a causa di un problema personale al ginocchio, però poi dopo l'intervento che ho subito, sono tornata non vedendo l'ora di poter ballare di nuovo. È stata una bella esperienza ballare con ragazze di altre scuole e di diverse età. Ringrazio il coreografo/regista Fabrizio Manachini per avermi formato il carattere ed avermi sempre sostenuta.
Un grazie anche a coloro che stanno dietro e sostengono il progetto.

 

Carlotta Benci, 17 anni, Ballerina e Attrice, Assistente di Produzione, 2018
Vincitrice Borse di Studio A.A. 2016/2017 e 2017/2018

L’esperienza di quest’anno è stata piena di emozioni e colpi di scena che purtroppo non mi hanno permesso di esibirmi insieme al cast nel debutto de “La Donna è Mobile”.
Nonostante queste difficoltà, credo fortemente che il montaggio della seconda produzione sia stata più facile perché, avendo partecipato anche a “Fuoco alla Guerra”, sapevo già come si sarebbero svolte le prove e soprattutto sapevo già il metodo lavorativo di Fabrizio Manachini (Regista/Coreografo n.d.r.) quindi le preoccupazioni presenti nel primo anno di esperienza, sono state rimpiazzate dalla sicurezza e dalla coscienza del lavoro da svolgere.
Tutto questo però si è dovuto interrompere a causa di un mio infortunio che non mi ha più permesso di ballare, ma ho comunque continuato a partecipare al progetto, scoprendo anche nuovi lati e aspetti del lavoro che sta dietro un’intera produzione.
Infatti, al debutto, mi trovavo in regia per dirigere ciò che riguardava la musica e le luci, l’aspetto tecnico dello spettacolo.
È stato un privilegio per me aver potuto ammirare e essere stata inserita in un altro mondo caratterizzante dello spettacolo e credo che questo mi abbia aiutato a non mollare nelle situazioni di difficoltà, cercando sempre di guardare il lato positivo di ciò che accade, quindi posso ritenermi fortunata del mio percorso svolto nell’anno 2017/2018 con il cast della Fondazione A.

 

Chiara Veneruso, 10 anni, Ballerina e Attrice, 2018
Dopo 10 mesi di prove, tra difficoltà e momenti di panico totale, siamo riuscite a portare lo spettacolo a termine in modo molto professionale. Il lavoro di questi mesi è servito a tirar fuori da noi stesse quello che siamo veramente e non come tutti i giorni. Stando lì dalle 2:30 alle 7:30 (a volte dalle 11:00) ci ha portato via tanto tempo, ma alla fine è servito a qualcosa e si può notare dal risultato finale. A volte ci sono stati dei momenti d’imbarazzo perché comunque ti trovavi in un cast abbastanza grande con persone che non conoscevi, ma alla fine tra risate e momenti di serietà ci siamo conosciute al meglio, anche con il coreografo che è stato molto deciso e professionale, per me è stato un esempio di vita che ci ha insegnato a ballare senza problemi e difficoltà.

 

Cristina Vaino, 15 anni, Ballerina e Attrice, 2018
Sono entrata a far parte della Fondazione A nel Febbraio del 2018.
Conoscevo già questo progetto, ma non avevo idea a cosa andassi incontro.
Il giorno dell’audizione ero in ansia, poiché ci tenevo molto ed era uno dei primi obiettivi, che mi stessero a cuore, raggiunti nella mia vita.
Da subito ho creduto in questo progetto e al modo in cui avrebbe potuto contribuire alla mia crescita artistica, ma non solo.
Lavorare per la Fondazione A mi ha aiutata non solo a migliorare come ballerina e a confrontarmi con persone provenienti da scuole diverse, ma mi ha aiutato anche nel mio relazionarmi con gli altri.
Quando si lavora in un contesto del genere, inevitabilmente devi condividere spazi, tempi e sacrifici con altre persone.
Ho imparato ad adattarmi alle più svariate situazioni, a dividermi responsabilmente tra la scuola e questo progetto, a incastrare orari e impegni.
L’inizio non è stato facile: come ogni nuova esperienza c’è voluto il giusto tempo per entrare nel ritmo,ma ne è valsa la pena.
A farmi affrontare con entusiasmo ogni difficoltà è sempre l’adrenalina che mi accompagna per tutto il tempo che precede uno spettacolo: mettere insieme passo dopo passo, coreografia dopo coreografia, imparare le battute, studiare i personaggi e impersonificarsi in loro, carica di entusiasmo chiunque.
Inoltre, il lavoro ci viene facilitato dal nostro Regista e Coreografo Fabrizio Manchini: una persona eclettica e dinamica, coinvolgente, dalla personalità forte e con una profonda dedizione, tanto che nulla ci sembri difficile o impossibile, perché sempre pronto a spronarci mentre cerchiamo di dare il massimo.
Ci ha insegnato che nessun obiettivo è troppo lontano, che nessun sogno è irrealizzabile e che nessun’asticella è troppo alta per poterla saltare.
La Fondazione A è proprio questo: possibilità di crescita personale prima che professionale.
Ho imparato ad avere più fiducia in me stessa e ho capito che il palco è il mio posto nel mondo e vorrei che fosse il mio oggi, ma anche il mio domani.
Mi auguro che qualsiasi giovane ed aspirante artista abbia la possibilità di provare un’esperienza simile, perché scoprirsi come persone è il primo passo per scoprirsi come grandi artisti

 

Eloisa Bianchi Rossi, 20 anni, Ballerina e Attrice, 2018
La mia esperienza inizia a seguito dell’audizione del 8 Febbraio 2018. Sono entrata all’interno del Cast quando il progetto era già iniziato. Nel momento in cui sono arrivata avevano praticamente già montato tutte le scene ad eccezione dell’ultima. È stata un’esperienza molto intensa e anche stancante. Si tratta di un vero e proprio spettacolo, qualcosa che per chi proviene da una scuola di danza come me, non ha mai fatto. E’ un’esperienza del tutto nuova. Ti trovi inserita all’interno di un progetto molto dinamico dove viene richiesta precisione, professionalità, ma anche determinazione. All’inizio è stato molto difficile inserirsi, riuscire a capire le varie parti, quando entrare, quando uscire, armonizzandosi all’interno di un corpo di ballo già coordinato che si muoveva. Inoltre mi trovavo davanti anche delle ragazze molto pronte, energiche, che già avevo dato una forma a questo spettacolo. Sono state anche le stesse che mi hanno fatto capire il tipo di atteggiamento da tenere all’interno del progetto.
Lo spettacolo “La Donna è Mobile” è uno spettacolo molto divertente, ironico che ovviamente ha anche alla base dei messaggi importanti. Soprattutto ritengo che sia uno spettacolo che dà un certo impatto al pubblico, e in questo ho ritrovato conferma anche nei commenti degli spettatori.
Ti presenta aspetti diversi di una “donna”, rappresentati da 5 personaggi che hanno poi riferimenti ad ulteriori temi. Questo richiede di cambiare velocemente la propria interpretazione da una scena all’altra, forse uno degli aspetti più difficili, riuscire ad essere credibili in ciascuno di essi, e riuscire così a presentarsi al pubblico. Uno dei messaggi che ho preferito di questo spettacolo è quello della scena bianca, a cui io ho dato una mia personale riflessione. Ritengo che la spiritualità, in questo caso la “religione” è qualcosa che noi abbiamo dentro, una serie di valori che spogliati di tutti i suoi artifici rimangono tali. Generalizzando all’interno di un approccio umano alla vita, le persone magari vedendo lo spettacolo potrebbero ricordarsi di riflettere sul fatto che tutti i valori aggiunti che ci vogliamo “comprare”, non sono in realtà nulla senza la presenza di qualcosa di vitale di per sé già dentro ognuno di noi. Quindi magari il peso che noi diamo alla nostra persona, alla nostra interiorità e benessere, dovrebbe sovrastare la facciata che ci sentiamo di dover costruire, altrimenti non rimane nulla.
Questo rappresenta in ogni caso, il mio pensiero personale, però sono sicura che anche gli spettatori avranno avuto una sorta di riflessione, magari anche diversa, ma qualcosa hanno percepito.
Trovo che sia un aspetto molto bello dello spettacolo e della Fondazione A. Prima di far parte del progetto conoscevo molto poco della Fondazione A e non mi aspettavo che fosse un’esperienza del genere. La consiglierei a chiunque ama il mondo della danza e dello spettacolo, sempre all’interno di una certa età. Ti offre una vera e propria esperienza professionale, dall’organizzazione alle persone con cui andrai a collaborare. Si tratta di professionisti di alto livello che ti danno la possibilità di fare un progetto unico a livello italiano. Lavorare con Fabrizio Manachini è stato molto stimolante, divertente, e soprattutto è in grado di promuovere in tutte noi una forte crescita. Credo che a prescindere poi dal percorso professionale che ciascuno intraprenderà al di fuori della fondazione A, facendone parte ricevi comunque un regalo. Sono sicura che ragazze intenzionate a fare poi di questo mondo un lavoro, saranno sicuramente avvantaggiate e allo stesso tempo, chi come me prenderà altre strade avrà comunque migliorato qualche aspetto di sé. Ciò che ho apprezzato e che apprezzo di più della Fondazione A è il progetto che ne sta alla base. Regalare i propri spettacoli, la propria arte, per raccogliere fondi a favore di associazioni di ricerca importanti, credo che sia un forte progetto di umanità che condivido a pieno, che è degno di moltissima stima. Alla fine di questa stimolante esperienza, ho deciso di concludere il mio percorso all’interno del mondo della danza, e anche all’interno di questo spettacolo, per dedicarmi interamente alla mia carriera professionale che prenderà un’altra direzione. Continuerò lo stesso a seguire la Fondazione A, come spettatore.

 

Fabrizio Manachini, Direttore Artistico Fondazione A
Come è precedentemente capitato al nostro Presidente per “Fuoco alla Guerra”, mi sono trovato fra gli interpreti de “La Donna è Mobile” vista la mancanza di elementi maschili all’interno del cast.
Naturalmente, anche nel mio caso, si tratta di un piccolo ruolo e di personaggio adulto che non stride con la giovane età delle interpreti.
Va anche detto tutti noi della Fondazione A ci mettiamo sempre in gioco quando la situazione lo richiede e tutti noi svolgiamo anche mansioni che non sarebbero previste del nostro ruolo istituzionale, ma cosa più importante è che facendo parte del cast ho avuto modo di vedere lo spettacolo dall’interno e cosa succede dietro le quinte!
Pur essendo stato interprete di decine di produzioni (sono salito in palco circe 1500 volte, un po’ in tutta Italia), sono molto felice di avere avuto questa occasione perché ho scoperto che le emozioni ad ogni prima sono sempre forti e bellissime a prescindere dall’età! Inoltre devo confessare che mi sono divertito moltissimo con tutte le giovani interpreti perché, per fortuna, hanno imparato molto professionalmente a separare i ruoli, ed in questo caso sono stato trattato sempre da collega e mai da regista! Molto, molto divertente! Un grazie di cuore a tutte loro!

 

Francesca Elena Mori, 14 anni, Ballerina e Attrice, 2018
L'esperienza che ho vissuto in questi mesi nella preparazione dello spettacolo “La Donna è Mobile” ha significato molto per me e per il mio futuro da ballerina. Ho imparato che il balletto è dedizione, disciplina, cura dei dettagli e rispetto di sé e degli altri. Ho incontrato tante ballerine come me, che mi hanno fatta sentire accettata come nella scuola di danza che frequento da anni. Ho capito la forza del mio spirito di sacrificio e la consapevolezza del mio amore per la danza. Durante le prove ho pianto, riso ed esultato per me e le mie compagne; siamo diventate amiche e abbiamo condiviso i momenti di sconforto e quelli belli. Aver conosciuto il coreografo e regista Fabrizio Manachini mi ha aiutato a guardare dentro me stessa, a mettercela tutta anche nei momenti più difficili, a superare le difficoltà tecniche ed espressive dello spettacolo, a sentire che la danza è in ogni gesto, ogni passo, ogni respiro di ciò che facciamo: è la grazia della nostra anima. Grazie, grazie di cuore a tutti.

 

Ginevra Cesari, 10 anni, Ballerina e Attrice, 2018
Lo spettacolo è stato un’emozione continua. Mi sono divertita molto ad interpretare ruoli diversi. I costumi, le prove, le coreografie, i recitati....mi è piaciuto tutto! E poi Fabrizio... solo l'dea di stare con un coreografo di Milano mi entusiasmava e lui, è una persona fantastica!
Anche poter fare conoscenza con compagne nuove mi elettrizzava.
Mantenere l'attenzione, l'essere precisi e responsabili perchè fai parte di un gruppo e se fai male tu ricade anche sulle altre sono state una bella sfida ma ce l'ho fatta!
Sono soddisfatta! Direi che dopo tutto vieni più che ripagata!
Mi sono MOLTO affezionata allo spettacolo e a tutto il gruppo.... sono contenta.
Questa esperienza mi ha migliorato in tanti aspetti: essere precisa (ancora da perfezionare!), responsabile nella gestione dei costumi, vincere la timidezza (c'è ancora da lavorarci!) e riuscire un pò meglio ad interpretare (anche qui sono solo all'inizio!), a imparare a cavarsela da sola, ma chiedere anche aiuto senza vergognarsi.
Per me far parte della Fondazione A è stata un'esperienza fantastica e la consiglierei a chiunque!

 

Miriam Feliciani, 11 anni, Ballerina e Attrice, 2018
Far parte della Fondazione A é stata un'esperienza unica e molto bella.
Mi ha aiutata a sapermi organizzare da sola, essere più veloce nel fare le cose e ad andare avanti e essere grintosa anche nei momenti più stancanti. É stato anche molto divertente perché a me piace molto sia la recitazione che la danza e anche perché abbiamo riso molto e ci siamo tutti quanti divertiti insieme mentre preparavamo lo spettacolo.
All'inizio, i primi mesi, è stato un po' faticoso e stancante, ma dopo mi ci sono abituata e alla fine è venuto un ottimo risultato. Far parte dello spettacolo è stato molto emozionante e bello; é da tanto che non partecipavo ad uno spettacolo così originale e pieno di cose. Mi è piaciuto molto!

 

Myrea Ramos, 10 anni, Ballerina e Attrice, 2018
Un anno fa ho fatto un provino per entrare nel Cast della Fondazione A, sono stata presa e così è iniziato il mio percorso. All'inizio l'avevo presa come un gioco e invece mi sono accorta che dovevo lavorare sodo perché non dovevamo solo ballare (quello non era un problema perché è da quando ho 4 anni che faccio danza), ma dovevamo cantare e recitare. Ci hanno dato subito un lungo copione da imparare a memoria, pensavo che non ce l’avrei fatta ad arrivare fino alla fine; un po' per la timidezza ma sopratutto per gli impegni scolastici. E' stata dura lo ammetto anche perché quando ho iniziato non avevo compiuto ancora dieci anni e molto spesso ho detto alla mia famiglia che avrei mollato tutto, ma poi ho iniziato ad appassionarmi e mi sono accorta che recitare mi veniva abbastanza naturale, che non ero più la bambina timida e insicura ma una piccola donna in grado di riuscire ad interpretare personaggi diversi sia ironici sia seri. I miei personaggi preferiti erano quelli divertenti che rispecchiavano di più la mia personalità. Prima del debutto ero molto emozionata non avevo paura di non ricordarmi cosa dire, ma ero terrorizzata di non riuscire a cambiarmi abito tra un'esibizione (scena n.d.r.) e l' altra, avevamo pochissimi minuti e avremmo dovuto farlo sul palcoscenico con centinaia di persone che ci avrebbero guardato, per fortuna è andato tutto bene. Il nostro coreografo e regista si è rivelato un vero professionista ci ha responsabilizzato tanto, ci ha dato fiducia. Spero di essere stata all'altezza del mio compito e di non averlo deluso. Ho messo tanto impegno in questo progetto, è stata un'esperienza faticosa ma allo stesso tempo bellissima, ho instaurato tante amicizie ed ho capito che con tanti sacrifici si può ottenere ottimi risultati. Ringrazio chi mi ha dato questa opportunità è un'esperienza che consiglierei a tutte le ragazze che hanno voglia di imparare e conoscere un mondo nuovo.

 

Noemi Mei, 17 anni, Ballerina e Attrice, 2018
Vincitrice Borse di Studio A.A. 2016/2017 e 2017/2018

Quest’anno ho avuto l’occasione di prendere parte alla produzione di “La Donna è Mobile” per la Fondazione A. essendo già un membro del cast dall’anno scorso, avevo ben presente ciò che mi stava aspettando, che sarebbe stato molto impegnativo, ma allo stesso tempo un’occasione unica in grado di lasciarti delle grandi soddisfazioni. Ritengo che, grazie al progetto sia migliorata notevolmente non solo nel campo della danza o della recitazione, ma anche da un punto di vista caratteriale: mi ha aiutata a crescere e a maturare perché spronata a dare il meglio di me e oltrepassare quelli che credevo fossero i miei limiti. Sono sicura che consiglierei a chiunque faccia danza di intraprendere quest’esperienza perché imperdibile e unica nel suo genere.

 

Ottavia Nannetti, 13 anni, Ballerina e Attrice, 2018
Il fatto di avermi assegnato una Borsa di Studio, per partecipare all’allestimento dello spettacolo “La Donna è Mobile” è stato per me un inaspettato traguardo. All’inizio di questo percorso, ero molto preoccupata di non essere all’altezza dell’impegno preso, ho affrontato duramente tutte le prove e sono riuscita a tirare fuori una parte di me che non sapevo di avere. Solo adesso che si è conclusa questa meravigliosa avventura, posso dire che tutta la fatica e il sudore versato sono stati ripagati in pieno! Mi ritengo fortunata per l’occasione che ho avuto, lavorando con delle ragazze e con un coreografo di una serietà unica e di una dedizione esemplare, tanto che mi sono trovata coinvolta totalmente in questo progetto. Grazie Fondazione A!

 

Sara Orsini, 18 anni, Ballerina e Attrice, 2018
Vincitrice Borse di Studio A.A. 2016/2017 e 2017/2018

Ho partecipato alla produzione dello Spettacolo “La Donna è Mobile” 2017/2018, uno spettacolo che descrive sia attraverso personaggi buffi sia con personaggi forti, il cambiamento continuo della figura della donna.
Come l’anno precedente, mi sono trovata a comporre uno spettacolo ricco di grinta espressività ed emozioni, con coreografie più semplici, ma ricche di difficoltà interpretativa e coreografie più lunghe e complesse con diverse parti recitate di soggetti differenti tra loro.
Ogni scena infatti è composta da personaggi particolari che descrivono le donne nelle varie fasce d’età (ad esempio La scena del Giallo e del Blu: l’infanzia e la scena Rossa: l’adolescenza).
Rispetto alla produzione dello Spettacolo “Fuoco alla Guerra” 2016/2017, ho trovato molto più complessa e ricca la parte recitata e una maggiore lunghezza delle coreografie, ma avendo già partecipato al precedente spettacolo ho trovato più semplici vari aspetti nel montaggio, ma grazie alla costanza e al lavoro continuo nei vari fine settimana, nonostante gli imprevisti e i problemi, tutte le emozioni e l’impegno sono state ripagate al debutto dal grande riscontro del pubblico alle differenti scene.

 

Simona Rafanelli, 10 anni, Ballerina e Attrice, 2018
E’ già passato un anno da quando ho fatto l’audizione per essere ammessa al cast dello spettacolo “La Donna è Mobile” e adesso mi sembra incredibile se ci ripenso. Questa esperienza è stata bella, ma anche faticosa per me perchè c’è voluto molto impegno, costanza e precisione. Mi è piaciuto conoscere ragazze nuove e confrontarmi con loro; mi è piaciuto avere la possibilità di cantare e recitare personaggi diversi, come gli attori veri che vedo in tv. E’ stato bello fare finta di essere un’altra persona, più grande, diversa da quello che sono nella realtà. E poi ballare, indossare costumi strani, imparare ad essere veloce ma precisa nello stesso tempo, proprio io che precisa non sono per niente. A volte mi è pesato dover rinunciare a uscire con le amiche o andare alle feste di compleanno perchè dovevo andare alla Fondazione (alle prove n.d.r.) e avrei voluto mollare... ma la mia mamma mi spingeva ad andare perchè dice sempre che quando si prende un impegno si deve portare a termine e che questo era come un lavoro. E’ stato bello essere intervistata come le persone importanti e posare per le fotografie. Poi finalmente c’è stato il debutto ed è stato bellissimo, ci hanno fatto tutti i complimenti e allora ho capito che tutti quegli applausi erano il premio per tutta la fatica e l’impegno che avevo dovuto mettere. Ora che quest’esperienza sta finendo un po’ mi dispiace e mi piacerebbe poter continuare però mi rendo conto che sono ancora troppo piccola e non ce la faccio a gestire queste cose così importanti da sola. Ho iniziato la scuola media e devo impegnarmi tanto a studiare e poi ancora non me la sento di rinunciare ai miei amici e a divertirmi anche se l’impegno è solo di un week end al mese. Sono contenta che altre mie amiche facciano l’audizione e possano avere la possibilità di fare la mia stessa esperienza perchè è stata bella.

 

Vittoria Succi, 13 anni, Ballerina e Attrice, 2018
Vincitrice Borse di Studio A.A. 2016/2017 e 2017/2018

“La Donna è Mobile” è uno spettacolo allegro divertente e spiritoso non privo di difficoltà interpretative, ma con la giusta guida e i giusti consigli siamo riusciti a mettere in piedi uno spettacolo molto gradito al pubblico presente.
Il duro lavoro svolto nell'arco dell'anno è stato ancora una volta ricompensato dagli applausi del pubblico. Rispetto all'anno scorso quest'anno ho affrontato le prove con più sicurezza e più serenità è stata ancora una volta una esperienza molto bella e formativa.