2019 - 2020

  • Coreografia e Regia Fabrizio Manachini
  • Costumi Fabrizio Manachini e Francesca Cucco
  • Realizzazione Costumi Andrea Ottino Sartoria D.A.D.
  • Disegno Luci: Fabrizio Manachini, Alessandra Lissoni, Laura Mannucci
  • Musica: AA.VV.
  • Spettacolo realizzato anche grazie al sostegno di:
    per la Lombardia A.I.D.A. Associazione Insegnanti Danza Accademia Diplomati al Teatro alla Scala, Milano Sportcenter 2011, a.s.d., Brugherio (MB)
    per la Toscana EGO Anima & Corpo, Rosignano Solvay, Livorno che mettono a disposizione le proprie strutture.

DEBUTTO

Sabato 7 Dicembre 2019, ore 21
Teatro Trivulzio, Piazza Risorgimento 19, Melzo, Milano

Con i ragazzi delle Borse di Studio 2019/2020
L’intero ricavato a sostegno “1 Mq di felicità” campagna di raccolta fondi per l’acquisto di Casa Filippide.

Seconda Produzione della Fondazione A con i ragazzi vincitori delle Borse di Studio 2019/2020 regione Lombardia

Uno degli scopi statutari della Fondazione A è quello di offrire gratuitamente gli spettacoli, allestiti con i giovani borsisti della Fondazione, a tutti quei soggetti che abbiano necessità di raccogliere fondi per aiuti umanitari, iniziative di solidarietà e di promozione socio-culturale, come ad esempio lo Spettacolo del 7/12/19 per Casa Filippide.

Lo spettacolo è prodotto dalla Fondazione A (vedi la home page e la voce “crediti).
I giovani Interpreti che costituiscono il cast degli spettacoli, per molti di loro il percorso formativo offerto dalla Fondazione A è valso nell’ambito dell’alternanza Scuola/Lavoro, per il taglio professionale dell’allestimento a cui prendono parte.
Il 23 Settembre 2017 è stato attivato il progetto gemello a quello Toscano richiesto in esclusiva da A.I.D.A. Associazione Insegnanti di Danza Accademia Diplomati al Teatro alla Scala.

Per la Lombardia A.I.D.A. (Milano) e Sportcenter 2011 a.s.d., Brugherio (MB) sostengono il Progetto della Fondazione A mettendo a disposizione le proprie strutture.
Per la Toscana EGO Anima & Corpo sostiene il Progetto della Fondazione A mettendo a disposizione le proprie strutture.

Lo spettacolo “La Donna è Mobile” è stato allestito due volte: nel 2017/2018 con il cast Toscana e 2019/2020 con il cast Lombardia.

LO SPETTACOLO

Atto unico in 1 Prologo, 5 Scene e 3 Intermezzi.

5 personaggi femminili abbinati a 5 colori: 3 primari (giallo, blu, rosso) e i 2 non colori (nero, bianco)

Spettacolo di tecniche miste dove danza classica, danza moderna, un ironico accenno al canto, recitazione e musica sinergicamente cercheranno di affascinare chi di teatro non ne vuol sentire parlare.
Non ha nulla a che vedere con un musical perché non è etichettabile in nessuna categoria specifica.

Il Messaggio è molto semplice: le donne che con forza e delicatezza, intelligenza ed ironia tengono in piedi il nostro mondo, spesso dietro le quinte, meritano un grande piccolo omaggio, specialmente in un momento storico e sociale come il nostro…
…noi tutti della Fondazione A desideriamo farlo con questo spettacolo!

La maggior parte delle donne fa tutto e fa tutto bene. Spesso si dice che le donne sanno fare più cose insieme a differenza degli uomini che ne fanno una per volta. Sarà anche per questo che negli ultimi cento anni le donne hanno fatto incredibile conquiste. Sono state ingegneri, amministratori delegati, ballerine e di recentissimo anche astronauti!

Fabrizio Manachini, Direttore Artistico

IL PROGRAMMA

Prologo: le Hostess

chi meglio di loro può farci partire per questo viaggio in un mondo declinato al femminile, amorevoli e disponibili ed a volte eccessivamente zelanti: questa scena desidera essere un omaggio alla grande Anna Marchesini, grande Artista e grande Donna, che tutti noi ricordiamo con immutato affetto, e che con questo lavoro i giovanissimi hanno imparato a conoscere ed amare.

Intermezzo

1 - Giallo: Agatha e le altre

il gialloIl Giallo è il colore dei libri gialli, dalle copertine della prima collana editoriale, ma anche il colore della rabbia. Un mondo popolato da donne reali, Agatha Christie la scrittrice, Angela Lansbury l’attrice che interpreta Jessica Fletcher la famosa Signora in Giallo… e donne create dalla fantasia, le Charile’s Angels che sapevano fare tutto, le Bond-Girls bellissime e sempre tutte alte!

In questa scena dove le donne, prima di essere donne, sono bambine, giocano già con intelligenza ed ironia ad interpretarle tutte, bambine che magari sognano di diventare scrittrici, attrici, poliziotti… ed il giallo è anche un accenno alla moda, che come vedrete si riallaccia al rosso… bambine che sanno già essere forti e delicate, intelligenti ed ironiche! …e che sanno giocare con tutto questo!

Intermezzo

2 - Blu: le Fate

il bluIl Blu è il colore della notte, del mare del cielo e della magia, spesso legato alle Fate. In questa scena, anch’essa in qualche modo legata alla moda, vediamo le Fate tra finzione e realtà, gerarchie e stereotipi mutuati dalle fiabe classiche, di cui tutti abbiamo sentito parlare.

Fate che hanno a disposizione anche strumenti di potere e di morte, naturalmente sempre in forma apparente come nelle fiabe, e con questi strumenti danno vita a tutti gli incantesimi di rito… e come sappiamo gli incantesimi devono sempre essere spezzati da personaggi maschili: principi, cavalieri, maghi… solo che in questa scena uomini non c’è ne sono! … e Titania, la Regina delle Fate e molto contrariata…!!!!

Intermezzo

3 - Rosso: la Moda ieri ed oggi, la Televisione ieri ed oggi, l’Adolescenza

il rossoIl Rosso è il colore della passione, ma anche dell’imbarazzo. Donne che popolano la moda, sembrano stupide, ma non lo sono. Giocano con la moda, assecondando consapevolmente il sistema consumistico innescato da questo settore, prendendosene anche gioco.

La Televisione è popolata da donne: un tempo con grande professionalità ed eleganza, oggi fanno spesso arrossire per le loro stupidità:
Luciana Littizzetto scrive, in uno dei suoi libri, che un tempo per fare televisione bastava non sapere fare nulla, oggi non è più così: lo devi dimostrare! … e ce lo dimostreranno le protagoniste di un improbabile documentario sulla storia della danza!!!
Forse pensate di vedere delle “donne in rosso”, senza scomodare il famoso film, devastate dalla passione, qualcosa tipo: abiti rossi, flamenco, nacchere, tango e rose in bocca! Banale, banalissimo!
Soprattutto già visto e spesso avremo anche fatto volentieri a meno di vederle! Quindi cosa vedrete?
Cosa hanno a che fare le donne che stanno per salire su questo palco con il rosso?
Donne che per la loro stupidità fanno arrossire non per l’emozione, ma per l’imbarazzo!

Ed oggi a fianco delle astronaute, donne così ce ne sono tante e vincono per visibilità. Quindi possiamo dire con certezza che il colore dell’imbarazzo è il rosso ed è quello che vedrete: donne in rosso, donne imbarazzanti!!!

Per chiudere la parte dedicata al Rosso, l’Adolescenza, con una drastica inversione di scena: il rosso è il colore dell’imbarazzo che appare sulle guance di questi personaggi femminili adolescenti, forse per la paura dell’inadeguatezza o per la forte sensibilità, tipica di questa età: la sedia è la coperta di Linus che un momento prima è un trono su cui svettare ed un momento dopo diventa un rifugio lontano dagli adulti e dal mondo, la cameretta.

La stessa gestualità fa trasparire le contraddizioni dell’adolescenza: un momento prima ci si trova di fronte e ragazze affascinanti e sicure di sé, un attimo dopo a bambine spaesate la cui sensazione di inadeguatezza verso il mondo le porta e chiudersi, fino ad arrivare all’affermazione della propria personalità ed unicità utilizzando la sedia per “svettare” sul mondo facendo sentire la propria voce.

Il testo de “L’adolescenza” è stato scritto dagli interpreti e solo “sceneggiato” dal regista.

4 - Nero: le Streghe

il neroIl Nero nella cultura occidentale ha una connotazione negativa, qui è la parte cattiva delle donne, ma anche la parte cattiva che nella storia gli uomini hanno attribuito ingiustamente alle donne, è rappresentata con uno stile coreografico e visivo di grande eleganza e classicità a dire che anche se considerate Streghe, le donne mantengono sempre il fascino e la grazia, ed a volte la pericolosità della femminilità, se “eccessivamente” grintose.

Mai come oggi molti uomini si trovano spiazzati di fronte a donne forti e con potere.

5 – Bianco: le Suore

il biancoIl Bianco nella nostra cultura rappresenta la positività: la simbologia ed i costumi hanno una connotazione cattolica, e sono stati scelti per “comodità” in quanto lo spettacolo è italiano e quindi è la religione più diffusa nel nostro paese e questo permette allo spettatore una riconoscibilità immediata. Bianco è anche il colore che caratterizza grandi personaggi femminili che tanto hanno fatto per l’umanità, spesso anche nell’ombra, si pensi a Madre Teresa di Calcutta.

In questa scena la gioia di credere in qualcosa o qualcuno si materializza in forma religiosa, ma potrebbe essere un qualsiasi altro “progetto di vita” sempre però in forma positiva.
La prima parte è quella istituzionale: cioè cosa comporta il credere, i gesti, i riti il comportamento la forma. La seconda è l’interiorità l’espressione della gioia che si prova nell’avere degli ideali da perseguire, quindi più libera e non vincolata a schemi comportamentali. Queste Donne in Bianco avranno la capacità di “spogliare” l’unico personaggio maschile dei simboli di potere e degli schemi di codificazione comportamentale per tirare fuori da quest’uomo solo l’essenza e l’anima che, anche in questo caso, è intesa sempre in forma positiva modificandone visivamente anche l’aspetto cromatico. Donne in Bianco che hanno la forza e la delicatezza di far emergere il meglio dal mondo maschile.

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Alessia Mantegna, Alice Silva, Agnese Caspani, Aurora Redaelli, Beatrice Giacobelli, Beatrice Nava, Benedetta Lushaku, Chiara Osmetti, Claudia Mastropasqua, Elena Sulejmani, Fabrizio Manachini, Federica Magna, Gaia Frustaci, Gaia Piva, Giorgia Cibelli, Ilaria Mazziotti, Ilona Hural, Lucrezia Colombo, Lucrezia Rizzo, Luna Troccoli, Margarita Kosenko, Mary Moraldo, Martina La Placa Ciocca, Martina Mattavelli, Micaela Dal Pozzo, Miriam Randazzo, Sofia Festa, Sofia Ada Tinebra, Vittoria Galli, Viviana Ielapi

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Durante le prove e gli spettacoli si sono avvicendati numerosi spettatori che hanno gentilmente “recensito” lo spettacolo, dette recensioni sono risultate determinanti per capire l’impatto del soggetto dello spettacolo sugli spettatori.

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Di seguito riportiamo le relazioni di alcuni degli interpreti che, pur avendo partecipato allo stesso allestimento, hanno avuto sensazioni molto diverse.

LA DONNA E' MOBILE: diamo i numeri!!!

  • 1 ora e un quarto circa la durata
  • 30 interpreti
  • 1 coreografo/regista
  • 2 costumisti
  • 1 sartoria
  • 2250 fotografie
  • 20 video
  • 13 prove da 5 ore per il montaggio
  • 5 prove da 5 ore per l’interpretazione
  • 180 costumi: composti da circa 480 pezzi
  • 28 elementi di attrezzeria ed accessori
  • 1 Fondazione e tanti, tanti sostenitori
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Gli allievi vincitori delle Borse di Studio assegnate dalla Fondazione A e le Scuole di Danza di provenienza degli stessi, i sostenitori della Fondazione, l’Organico sono tutti riportati alla voce “Crediti” sul Sito della Fondazione A: www.fondazionea.it